22 settembre, 2008

KEITH HARING -L'arte di strada


"Tuttomondo"

Keith Haring, è stato tra gli artisti più importanti della sua generazione, ed è considerato uno uno dei fondatori della corrente detta "neo-pop".

Haring nasce a Reading, in Pennsylvania da Allen e Joan, e mostra una precoce predilezione per il disegno incoraggiata dal padre, disegnatore di fumetti e cartoni animati, genere che lo influenza sin da bambino, e che sarà la base del suo percorso stilistico.
Al termine del liceo, Keith si iscrive all' Ivy School of professional art di Pittsburgh e in seguito alla scuola di commercial-art, che presto abbandona.
Nel 1976 Keith, aderendo al modello di vita proposto dalla emergente cultura hippie, si mette a girare tutto il paese in autostop, studiando il lavoro dei principali artisti dell'epoca. In ultimo si ferma a Pittsburgh dove si iscrive all'Università. lavorando inizialmente come cameriere alla mensa di un'industria, per poi impiegarsi in un locale che espone oggetti d'arte. Qui allestisce la sua prima mostra personale di disegni.
figlio della street art, Haring usa un segno essenziale, fatto di fumetto ma anche di tribalità. Nel 1978 espone le sue nuove creazioni al Pittsburgh Center for the arts, poi va a New York ed entra alla School of Visual Art. Mentre lavora il suo interesse personale lo avvicina ai lavori di Jean Dubuffet, Stuart Davis, Jackson Pollock, Paul Klee e Mark Tobey. È questo il periodo Haring diviene un artista conosciuto realizzando graffiti soprattutto nelle stazioni della metropolitana, attività (illegale) che lo porta diverse volte in prigione.
Nel 1980 partecipa insieme ad Andy Warhol alla rassegna artistica Terrae Motus in favore dei bambini terremotati dell'Irpinia. Occupa inoltre un palazzo in Times Square realizzando la mostra Times Square Show. Allestisce in seguito molte altre mostre finché la Tony Shafrazi Gallery non diventa la sua galleria personale.
Nel 1983 espone a San Paolo del Brasile, a Londra e a Tokyo.
Nel 1984 va a Roma invitato da Francesca Alinovi per esporre nella mostra Arte di Frontiera.
Nel 1985, a Milano, dipinge una murata nel negozio Fiorucci.
Nel 1986 apre a New York il suo primo Pop Shop, ovvero un negozio dove è possibile comprare gadget con le sue opere e vedere gratuitamente l'artista al lavoro, dando inizio ad uno sfruttamento commerciale sistematico della propria arte. In questo anno, inoltre, va a Berlino e dipinge sul tristemente noto muro della città dei bambini che si tengono per mano. In seguito si reca nel ghetto di Harlem dove dipinge su una grande murata sulla East Harlem Drive le parole: Crack is wack (ovvero Il crack è una porcheria).
Nel 1987 va a Parigi e decora una parte dell' Hospital Necker.
Nel 1988 scopre di essere positivo al virus HIV. Di lì a poco fonda la Keith Haring Foundation a favore dei bambini malati di AIDS. Nel 1989, vicino alla chiesa di Sant'Antonio Abate di Pisa, esegue la sua ultima opera pubblica, un grande murales intitolato "Tuttomondo" e dedicato alla pace universale.
Il 16 febbraio 1990, Haring muore a soli 31 anni. Nonostante la sua morte prematura, l'immaginario di Haring è diventato un linguaggio visuale universalmente riconosciuto del XX secolo, meritando, tra le altre innumerevoli esposizioni, una mostra alla triennale di Milano conclusasi nel Gennaio 2006.

«Non penso che l'arte sia propaganda; dovrebbe invece essere qualcosa che libera l'anima, favorisce l'immaginazione ed incoraggia la gente ad andare avanti.»
keith Haring
Fonte: www.edizioniedessae.forumcommunity.net

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